La classificazione doganale delle merci è una procedura per assegnare ad ogni prodotto, importato o esportato, un codice univoco (o voce doganale) di 8 cifre o 10 cifre in base alla categoria merceologica di appartenenza. Questa procedura, le cui linee guida sono stabilite a livello internazionale, dall’Unione Europea e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è obbligatoria per “spostare” un bene da una nazione a un’altra.
La necessità di assegnare un codice univoco deriva dal bisogno di identificare con precisione la tipologia della merce, la sua origine e la destinazione d’uso, il conseguente trattamento tariffario ed eventuali limitazioni.
Come vedremo nei prossimi paragrafi, compilare correttamente la classificazione doganale per le proprie merci può essere complesso, in quanto bisogna far riferimento a 3 sistemi di categorizzazione:
- Sistema Armonizzato (Codici HS);
- Nomenclatura combinata (NC);
- Tariffa Doganale d’uso Integrata Europea (TARIC).
Nonostante siano in gran parte standard condivisi a livello internazionale, capita di frequente di commettere degli errori. Inoltre, esistono casistiche di prodotti suscettibili d’essere validamente classificati in due o più codici. Da ciò potrebbero scaturire problemi alla dogana capaci di compromettere la propria procedura di import/export.
Una corretta classificazione delle merci è quindi necessaria per limitare l’insorgere di contestazioni da parte delle amministrazioni pubbliche, anche estere, che potrebbero far incorrere il soggetto dichiarante in sanzioni tributarie e/o penali durante le operazioni doganali.
La composizione del codice univoco: come sono stabilite e cosa indicano le cifre assegnate?
La classificazione doganale assegna un codice unico a ciascun bene o prodotto, composto da 8 o 10 cifre che ne identificano le caratteristiche specifiche.
Le prime sei cifre rappresentano il Sistema Armonizzato (Codici HS), una classificazione internazionale suddivisa in 99 capitoli e 21 sezioni. Le due cifre successive si riferiscono alla Nomenclatura Combinata (NC), un sistema dell’Unione Europea. Per le importazioni, si aggiungono altre due cifre relative alla Tariffa Doganale Integrata Europea (TARIC).
La complessità del sistema è evidente, dato che il TARIC comprende circa 20.000 codici in costante aggiornamento.
Regole di classificazione doganale dei prodotti: cosa indicano i codici?
Classificare con chiarezza le caratteristiche endogene ed esogene delle merci è un’attività propedeutica per stabilire l’aliquota del dazio applicabile in importazione oppure l’origine preferenziale e non preferenziale della merce.
In base al sistema di riferimento preso in considerazione – HS, NC oppure TARIC – bisogna fare riferimento a regole diverse.
Regole di interpretazione del sistema armonizzato
Al Sistema Armonizzato appartengono le prime 6 cifre del codice di classificazione delle merci. È gestita dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD) che predispone i codici e le relative descrizioni per classificare i prodotti in base alla materia di cui son fatti o alla funzione che svolgono.
Inoltre, essendo un sistema valido a livello internazionale, gli Stati contraenti devono adeguarsi precisamente a questo standard. In tutto sono state stabilite 6 Regole Generali di Interpretazione (RGI). Per maggiori informazioni puoi leggere la nostra guida ai Codici HS.
L’OMD pubblica spesso note esplicative e pareri di classificazione che, anche se non sono legalmente vincolanti, rappresentano un valido aiuto alla giusta classificazione.
Regolamento di applicazione per la Nomenclatura Combinata
La Nomenclatura Combinata stabilisce la settima e l’ottava cifra del codice di classificazione delle merci. È uno standard europeo introdotto dal Regolamento (CEE) n. 2658/87 del 23 luglio 1987.
Ogni anno viene pubblicata una versione aggiornata, in vigore dal 1° gennaio dell’anno successivo. Poiché queste norme sono vincolanti per la corretta classificazione dei beni, le aziende importatrici devono assicurarsi di rispettarle.
La DG TAXUD, in collaborazione con il Comitato del codice doganale (Sezione Tariffa), redige le note esplicative UE e pubblica i regolamenti di classificazione.
Il trattamento tariffario in base alla classificazione della merce: i dazi doganali e le tariffe preferenziali
Il trattamento tariffario comprende dazi normali, agevolati o contingentati, dazi antidumping, compensativi e altre misure fiscali nazionali come IVA, sovrimposte di confine, accise e altro.
In alcuni casi, le merci possono beneficiare di tariffe preferenziali a seconda della loro origine. L’origine preferenziale, infatti, è uno status assegnato a specifici prodotti a seguito di accordi di libero scambio tra il paese di destinazione e quello di esportazione, che si concretizza in dazi ridotti o anche esenzioni totali.
I criteri e le lavorazioni necessarie per ottenere lo status preferenziale sono definiti come regole di lista e stabilite all’interno del singolo accordo.
Misure di politica commerciale applicate in base alla classificazione
Le misure di politica commerciale basate sulla classificazione delle merci possono assumere diverse forme, ma riguardano principalmente divieti o restrizioni economiche che influenzano l’importazione e l’esportazione.
Ad esempio, esistono restrizioni sull’importazione di prodotti tessili da certi Paesi o per prodotti soggetti alla Convenzione di Washington, che richiedono il certificato CITES. Alcune merci sono soggette a limiti quantitativi per l’importazione, come i materiali siderurgici, mentre altre devono rispettare norme di controllo sia in importazione che in esportazione, come i prodotti agricoli.
Errata classificazione merci: attenzione
Come abbiamo visto, il rischio più grande è quello di scegliere una errata classificazione delle merci e ciò può comportare danni economici e sprechi di tempo.
Una prima difficoltà deriva dalla molteplicità delle fonti di riferimento da analizzare e dalla individuazione delle fonti applicabili. Perciò è importante conoscere bene i meccanismi che regolano i diversi sistemi.
Ci sono casi in cui è anche possibile ottenere un rimborso qualora l’errore non sia dell’azienda ma vi sia stata una modifica sostanziale nei sistemi.
Ad esempio, i regolamenti di classificazione della Nomenclatura Combinata sono legalmente vincolanti e, anche se non sono applicabili retroattivamente, possono essere la base per chiedere il rimborso dei dazi più alti pagati in quanto il prodotto era classificato in un codice diverso in precedenza.
Sfruttare le Informazioni Tariffarie Vincolanti (ITV) per una corretta classificazione
Uno strumento efficace per determinare la giusta classificazione doganale sono le Informazioni Tariffarie Vincolanti (ITV). Se si hanno incertezze o perplessità riguardo la categoria doganale di determinati prodotti, è possibile chiedere un parere vincolante alle Autorità doganali.
Le decisioni relative alle ITV rimangono valide per un periodo di tre anni a partire dalla data di notifica al richiedente, a meno che non vengano revocate dalle stesse autorità emittenti.
Visitando il sito web dell’Agenzia delle Dogane, è possibile accedere al database della Commissione Europea (EBTI) per consultare tutte le ITV valide rilasciate dai vari Stati Membri. Tuttavia, queste ITV sono vincolanti solamente per gli operatori a cui sono state concesse.
FAQ
- Visita il sito web dell’Agenzia delle Dogane.
- Naviga verso la sezione Nomenclature e seleziona “Taric”.
- Prosegui cliccando su “Indice Taric”.
- Si aprirà automaticamente una tabella. Scorri le sezioni e clicca sui codici dei prodotti di tuo interesse.
I codici doganali sono valori numerici unici utilizzati per identificare specifiche categorie di prodotti nel commercio internazionale. La loro finalità principale è facilitare il processo doganale per il transito delle merci, grazie all’utilizzo di un sistema di classificazione condiviso a livello globale.
Il codice doganale deve essere fornito dall’importatore o dall’esportatore (o dai loro rappresentanti, come ad esempio un agente di spedizioni o un doganalista) al momento della presentazione della dichiarazione doganale per le merci che entrano o escono dal territorio di una nazione o di un’unione doganale, come l’Unione Europea.