Nomenclatura Combinata: i codici NC dell’Unione Europea

La Nomenclatura Combinata è il codice di riferimento adottato dall’Unione Europea e riconosciuto a livello internazionale per identificare con precisione le merci importate o esportate.

Qualsiasi azienda decida di valicare i propri confini nazionali per entrare in un mercato estero deve adottare questo sistema di codifica standard. Tuttavia, si tratta di un protocollo complesso che richiede competenze specifiche per essere attuato nel modo corretto.

Infatti, quotidianamente si verificano disguidi e ritardi in dogana a causa di codici errati o non conformi. Ciò si traduce in notevoli problemi per tutte le aziende che fanno import/export.

I codici della Nomenclatura Combinata, inoltre, sono aggiornati annualmente e vengono corredati anche da note esplicative e regolamenti di classificazione.

Cos’è la Nomenclatura Combinata?

La Nomenclatura Combinata è un codice a otto cifre che identifica con chiarezza un bene o una merce in transito tra due nazioni.

I primi sei numeri di cui si compongono i codici NC appartengono al Sistema Armonizzato (HS), uno standard valido a livello globale. Le ultime due cifre invece rappresentano delle suddivisioni stabilite dall’Unione Europea.

È un sistema che regola gli scambi all’interno dell’UE e tra l’UE e il resto del mondo, introdotto dal Regolamento (CEE) n. 2658/87 del 23 luglio 1987. Ogni anno, inoltre, viene pubblicata una versione aggiornata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, che entra in vigore dal 1° gennaio dell’anno successivo.

La DG TAXUD, in collaborazione con il Comitato del codice doganale (Sezione Tariffa), redige le note esplicative UE e pubblica i regolamenti di classificazione.

Come funziona e a cosa serve?

Ogni suddivisione della nomenclatura è denominata Codice NC ed è composta un identificativo numerico a 8 cifre seguito da una descrizione e da un’aliquota del dazio.

Le sottovoci NC inserite nelle dichiarazioni di importazione e di esportazione determinano:

  •       quale aliquota del dazio doganale si applica a uno specifico prodotto;
  •       come le merci sono trattate in statistiche e in regolamenti (limiti e restrizioni).

Come abbiamo già accennato, la Nomenclatura Combinata è obbligatoria perché determina il trattamento tariffario e le politiche commerciali da applicare alla merce in questione. Differenti codici possono portare a dazi più o meno alti, limitazioni quantitative e altre tipologie di restrizioni.

Contenuto della nomenclatura

Visitando il sito della Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è possibile consultare la versione più aggiornata dei codici della Nomenclatura Combinata. All’interno, l’utente troverà:

  •       disposizioni preliminari (norme generali di classificazione, norme relative alle funzioni o alle nomenclature ecc.);
  •       descrizioni delle merci;
  •       note ulteriori sezioni/capitoli e note a piè di pagina relative alle suddivisioni NC;
  •       aliquote del dazio convenzionali — Impegni tariffari dell’UE in seno all’OMC e alcuni dazi autonomi dell’UE;
  •       unità supplementari;
  •       una serie di allegati relativi alla tariffa (agricoltura, chimica, ecc.) e un sistema di codifica speciale (capitoli 98 e 99).

Per comodità di utilizzo è possibile fare riferimento alle note esplicative della Nomenclatura Combinata che forniscono spiegazioni dettagliate per ogni categoria di beni. Tuttavia, queste non sono giuridicamente vincolanti.

Un’altra possibilità per non correre rischi è quella di fare riferimento ai regolamenti di classificazione, pubblicati sempre dall’Unione Europea, che invece sono di natura vincolante.

Regole generali di interpretazione della Nomenclatura Combinata

I problemi principali nell’interpretazione dei codici della Nomenclatura Combinata sono il continuo aggiornamento e le numerose fonti da confrontare per comprendere qual è l’identificativo più adatto alla propria merce. Tuttavia, per classificare i prodotti, possiamo indicare alcune regole generali che aiutano a interpretare la nomenclatura.

Il primo principio da utilizzare è il seguente:

Un riferimento a un elemento nel testo di una voce comprende l’elemento anche se incompleto o non finito e si applica a materiali sia allo stato puro che mescolati o combinati con altri. Analogamente, si riferisce alle lavorazioni di un materiale specifico.

Invece, nel caso in cui un prodotto sia classificabile in due o più voci, si possono adottare i seguenti criteri:

  •       La voce più precisa prevale su quelle più generiche.
  •       Prodotti composti e merci in assortimenti per la vendita al dettaglio vengono classificati in base al materiale o all’oggetto che ne determina il carattere essenziale, se la regola precedente non si applica.
  •       Se le regole precedenti non consentono la classificazione, il prodotto è classificato nell’ultima voce numerica tra quelle valide.
  •       Le merci non classificabili seguono la voce delle merci con maggiore somiglianza. Ad esempio, custodie e contenitori progettati per oggetti specifici vengono classificati con gli oggetti a cui sono destinati, a meno che il contenitore ne determini il carattere essenziale. Allo stesso modo, gli imballaggi sono classificati con le merci se del tipo normalmente utilizzato per tali merci, a meno che non possano essere utilizzati più volte.

FAQ

Chi fornisce il codice doganale?
Il codice doganale è fornito dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO – World Customs Organization), che gestisce un sistema standardizzato di classificazione delle merci condiviso a livello internazionale e a cui aderiscono più di 200 Paesi.
Quante cifre deve avere il codice doganale?
Il codice doganale, chiamato anche “voce doganale”, è composto da 8 cifre per le dichiarazioni di esportazione e da 10 cifre per le dichiarazioni di importazione.
Che cosa è il DAU?
Il Documento Amministrativo Unico (DAU) è un modulo conforme alle specifiche stabilite dalla normativa dell’Unione Europea. Funziona come dichiarazione doganale per tutti i regimi e le destinazioni doganali utilizzate dagli operatori economici.