Tariffa doganale d’uso integrata: cos’è il codice TARIC e a cosa serve?

Dazi
TARIC
2 Maggio 2023

La tariffa doganale d’uso integrata, spesso rappresentata con l’acronimo “TARIC”, altro non è che un insieme di codici numerici utili a identificare qualsiasi tipo di merce materialmente scambiabile a livello internazionale

Tariffa doganale d’uso integrata: cos’è il codice TARIC e a cosa serve?

Quando nasce la Tariffa Doganale d’Uso Integrata?
I Codici Addizionali TARIC: cosa sono e a cosa servono?
Come si aggiorna la Tariffa Doganale d’Uso Integrata?

Di fatto la TARIC di cui si è dotata l’Unione Europea con l’emanazione del Regolamento (UE) n. 1987/2658, trae le sue origini dal Sistema Armonizzato (Harmonized Commodity Description and Coding System) condiviso da tutti i Paesi aderenti all’Organizzazione Mondiale delle Dogane (World Customs Organization) che dal 1988 – anno della sua adozione – ha permesso al contesto degli scambi internazionali volto a una sempre maggiore globalizzazione, di “parlare la stessa lingua”.

Dal punto di vista merceologico quindi, il Sistema Armonizzato ha scongiurato uno scenario babelico legato all’identificazione di quanto soggetto agli scambi internazionali e ha gettato le basi per permettere di avvalersi di un processo di classificazione doganale delle merci univoco – almeno in teoria – al fine di regolare molteplici aspetti salienti. 

In particolare, ai singoli codici doganali del sistema armonizzato sono collegate diverse misure quali, ad esempio, quelle connesse all’origine preferenziale delle merci (strumenti posti in essere da diversi Paesi o gruppi di Paesi per incentivare la produzione di determinati beni, agevolare e sviluppare scambi reciproci, innescare sistemi di sostegno per l’export dei Paesi in via di sviluppo, ecc.) attraverso l’associazione di specifiche regole di origine associate ai diversi codici doganali.

Altre misure sono di rilevanza statistica o ancora di importanza strategica laddove, a determinati codici doganali, sono associate misure di verifica, di autorizzazione e talvolta di contenimento della libertà di scambio (come nel caso di armamenti, prodotti dual-use, opere d’arte o del patrimonio culturale di un Paese o ancora beni strategici in determinati contesti storici e contingenti com’è stato per i beni utili a fronteggiare la diffusione del virus Covid 19 durante le fasi acute della pandemia).

Quando nasce la Tariffa Doganale d’Uso Integrata: il Regolamento (UE) n. 1987/2658

È appena il caso di soffermarci su alcuni aspetti salienti del contenuto normativo che ha gettato le fondamenta in Europa per l’istituzione della tariffa doganale d’uso integrata in vigore tutt’oggi e che è dato dal già citato Regolamento (UE) n. 1987/2658.

Articolo 1 del Regolamento UE

In particolare l’articolo 1 ha determinato come la nomenclatura delle merce, per gli addetti ai lavori nomenclatura combinata o, ancora più semplicemente riconosciuta dall’acronimo NC, sia stata istituita dalla Commissione Europea per consolidare in un unicum inscindibile le esigenze occorse alla tariffa doganale comune, dalle ragioni di natura statistica utili ad analizzare le dinamiche del commercio estero che l’Unione Europea intrattiene con gli altri Paesi e, ultimo ma non per importanza, di tutte le altre politiche europee relative all’importazione e all’esportazione delle merci

Per giungere a questo obiettivo la Nomenclatura Combinata non fa che adottare in sé la nomenclatura doganale mondiale iscritta nel Sistema Armonizzato (SA), unitamente alle relative disposizioni preliminari, alle note complementari premesse alla sezioni e ai capitoli e alle note a piè di pagina dedicate alle sottovoci NC. A questa nomenclatura si aggiungono le suddivisioni europee definite, per l’appunto, sottovoci NC  (composte da 8 cifre)

La nomenclatura combinata si articola come rappresentato dalla tabella presente nell’allegato I dello stesso Regolamento; all’interno della quale sono consultabili le aliquote dei dazi erga omnes anche detti dazi MFN (most favourite nation – così definiti in ambito GATT General Agreement on Tariff and Trade, ossia i dazi doganali applicabili alle merci importate originarie di Paesi che sono parti contraenti dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio con i quali l’Unione europea ha concluso accordi comprendenti la clausola della nazione più favorita in materia tariffaria) o dazi convenzionali  (applicabili cioè a tutti i paesi in assenza di particolari provvedimenti volti a inasprire le barriere doganali a protezione del mercato interno come, ad esempio, dazi antidumping, oppure volti ad agevolare l’ingresso di determinati prodotti limitatamente a certe quantitativi come, ad esempio, i contingenti tariffari). 

Ulteriori elementi eventualmente presenti nella citata tabella, sono le cosiddette unità supplementari che permettono rilievi di natura statistica obbligando gli operatori, per determinati prodotti, a specificarne una determinata quantità oltre alle evidenze del peso e del valore (es: pezzi, paia, metri quadri, carati, ecc).

Articolo 2 del Regolamento UE sulla TARIC 

Il successivo articolo 2 contiene in sé, come logica conseguenza, la previsione dell’istituzione della tariffa doganale d’uso integrata della Comunità che permette di conciliare le stesse necessità già ottemperate dalla nomenclatura combinata ma ad un livello superiore di approfondimento mediante un ulteriore sviluppo del codice numerico a significatività crescente

Per fare ciò la TARIC si basa sulle previsioni della Nomenclatura Combinata, comprendendo inoltre ulteriori suddivisioni complementari valide solo nelle UE anche dette sottovoci TARIC (composte da 10 cifre) utili all’applicazione di specifiche misure descritte nell’allegato II al Regolamento

I Codici Addizionali TARIC: cosa sono e a cosa servono?

Ulteriori codici che contribuiscono ad accrescere la complessità della classificazione doganale sono i cosiddetti Codici Addizionali TARIC (CADD) rappresentati da complessi alfanumerici di quattro caratteri ciascuno che possono essere utilizzati ai fini dell’applicazione delle regolamentazioni europee e/o nazionali specifiche che non sono codificate o che non sono interamente codificate alla nona e alla decima cifra come ad esempio aspetti daziari, fiscali ai fini IVA, legati a controlli sanitari, ecc. 

Ad ogni codice TARIC possono essere associati uno o più CADD senza limiti di quantità laddove applicabili al prodotto o alla fattispecie oggetto di classificazione. Elementi ulteriori e fondamentali sono dati dalle aliquote dei dazi doganali e degli altri diritti applicati all’importazione o all’esportazione, comprese le esenzioni dai dazi e le aliquote delle tariffe preferenziali applicabili a merci specifiche all’importazione o all’esportazione. 

In conclusione, l’articolo 2 rimanda al contenuto dell’allegato secondo dove elenca nel dettaglio tutte le misure applicabili all’importazione e all’esportazione di merci specifiche come ad esempio sospensioni, contingenti e massimali tariffari, preferenze tariffarie anche applicabili ai paesi in via di sviluppo, dazi antidumping e compensatori, proibizioni, restrizioni, sorveglianza all’importazione e all’esportazione, ecc.

Come si aggiorna la Tariffa Doganale d’Uso Integrata?

Un’altra caratteristica peculiare della Tariffa doganale d’uso integrata, che ne contraddistingue la dinamicità e ne consente aggiornamenti estremamente flessibili, rapidi e subito consultabili è data dalla decisione ex lege di non pubblicarne il contenuto su carta – con tomi enormi e difficilmente aggiornabili – ma di farlo on-line sul portale istituzionale europeo e su quelli degli Stati membri

A tale proposito l’articolo 6 prevede espressamente che La Taric sia gestita, aggiornata e comunicata dalla Commissione europea mediante mezzi informatici attraverso i quali la stessa comunica immediatamente per via elettronica tutte le modifiche che le consentono di attagliarsi al presente. 

In un contesto globalizzato ove il commercio mondiale è condizionato dagli scenari geopolitici, dai processi industriali, da contingenze eccezionali e dal progresso tecnologico, proprio quest’ultimo rappresenta la soluzione per permettere alla Tariffa doganale d’uso integrata di stare al passo con i cambiamenti, mutando al bisogno ed in modo preciso e puntuale consentire agli operatori economici dell’Unione Europea di poter contare su uno strumento efficiente quanto indispensabile.

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